I Carabinieri della Compagnia di Modica, dopo accurate indagini condotte dalla locale stazione di Ispica hanno arrestato tre giovani del luogo per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Ispica tra i mesi di febbraio e ottobre dello scorso anno, ha fatto emergere un quadro probatorio sufficiente a compiere i tre arresti. Così ieri l’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di tre giovanissimi ispicesi. I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche di tentata estorsione continuata in concorso e rapina. L’attività investigativa ha preso avvio su input di una segnalazione pervenuta da un Istituto scolastico di Ispica.
In particolare uno dei tre, tutti minori all’epoca dei fatti, vendeva cocaina tra i propri coetanei, soprattutto all’interno dell’ambito scolastico. Tutti sono stati colpiti dal provvedimento cautelare. Tutti rei di aver commesso, in più occasioni, i reati di rapina ed estorsione nei confronti di un coetaneo che non aveva pagato la droga.
Ritorsioni e Rapina a Ispica
Una lunga serie di episodi minatori, anche nei confronti dei genitori della vittima, sfociati poi, nell’ottobre 2021, in un vero e proprio pestaggio nei confronti del ragazzo. Commesso in pieno giorno all’esterno di un Istituto scolastico di Ispica. In una occasione due dei tre giovani si presentavano presso l’abitazione dei genitori della vittima minacciandoli. In un’altra occasione gli stessi minori, sotto minaccia di morte, si facevano consegnare da coetaneo “debitore” lo scooter a saldo di parte del debito. Tutti episodi che denotano la marcata spregiudicatezza degli indagati desumibile sia dalle modalità che dalle circostanze delle azioni criminose. Determinante per l’esito dell’indagine la collaborazione sia degli insegnanti che dei testimoni, compagni di classe della vittima.
Il Tribunale per i Minorenni di Catania, su richiesta della Procura, ha disposto per i tre la misura cautelare del collocamento in comunità. Gli indagati sono adesso presso tre distinte strutture fuori provincia di Ragusa.
Redazione – Ragusa Post