Sfonda con l’autovettura la recinzione di un aranceto e tenta di rubare 300 kg di arance: i Carabinieri lo arrestano in flagranza.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Vittoria, nell’adempimento di mirati servizi finalizzati alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, nella notte del 25 u.s., venivano informati dal proprietario di un fondo circa il furto delle sue arance che si stava consumando ad opera di due persone introdottesi nella sua proprietà a bordo di un’autovettura dopo aver sfondato la recinzione posta a protezione del terreno.
L’intervento dei militari è stato immediato tanto da interrompere l’attività illecita e sorprendere i due ladri durante la fuga a bordo della loro autovettura dopo aver terminato l’illecita raccolta degli agrumi dai rami degli alberi; i Carabinieri hanno immediatamente proceduto a bloccare uno dei due ladri, successivamente identificato in G.L., cl.83, mentre il complice, alla vista dei militari, scendeva repentinamente dall’autovettura dandosi alla fuga nei campi e facendo così perdere le proprie tracce.
Gli operanti, dopo aver assicurato l’autore del reato, hanno accertato che lo stesso era riuscito a cogliere dagli alberi circa 300 kg di arance che aveva poi frettolosamente riposto all’interno dell’autovettura con la quale si stava dando alla fuga con l’ignoto complice. I militari, dopo aver recuperato la refurtiva, hanno rilevato che i ladri, presumibilmente al fine di rendere più rapida l’illecita raccolta, non avevano desistito dal danneggiare gravemente gli alberi di arancio rompendo e spezzandone i rami, ovvero compromettendone seriamente la capacità produttiva futura.
I Carabinieri hanno dapprima proceduto al sequestro dell’autovettura in uso al ladro e contenente la refurtiva e, dopo aver acquisito la relativa querela da parte del proprietario del fondo, hanno operato nei confronti dell’indagato l’arresto in flagranza di reato per il danneggiamento della recinzione e tentato furto aggravato in concorso, con la violenza sulle cose, sottoponendolo al regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’A.G..
A seguito di rito direttissimo, tenutosi nella stessa mattinata, l’organo giudicante ha confermato le prove a carico dell’indagato e convalidato la misura applicata dai Carabinieri, disponendo contestualmente la restituzione della refurtiva al legittimo proprietario.
Attualmente i Carabinieri stanno svolgendo attività di indagine per acquisire elementi investigativi utili all’identificazione del complice datosi alla fuga.